Un fronte compatto, per lo più chiuso e severo, si pone alla nostra vista arrivati dinnanzi alla casa, poi si entra all’interno e tutto cambia. La sensazione estraniante che si prova, arrivando alla residenza ed entrandovi è per lo più questa. L’arrivo infatti è dalla strada statale, dalla quale si intravede il prospetto nord, nascosto in parte dal forte elemento verde realizzato in bambù. Un filtro vegetale che scherma sia visivamente che acusticamente dalla strada. Poche e studiate sono le aperture vetrate di questo prospetto che è caratterizzato dalla pensilina d’ingresso posta in diagonale rispetto sia alla strada che allo sviluppo della casa. Una volta superata la porta d’ingresso, i nostri occhi sono rapiti da quanto ci troviamo dinnanzi: un paesaggio letteralmente incorniciato. Da qui risulta chiaro uno dei temi cardine del progetto: l’attenzione per il contesto e quindi la forte relazione tra interno ed esterno. Infatti dopo aver superato quel primo momento in cui ci si trova davanti ad un edificio monolitico, di color scuro che si impone con la sua presenza e forte matericità ci si trova ad apprezzare e contemplare il paesaggio, ampiamente incorniciato dai grandi serramenti rivolti a sud. Spazio esterno e paesaggio diventano elementi progettuali imprescindibili nell’armonia generale. Dal punto di vista planimetrico l’edificio è lineare, con uno sviluppo ad “L”. Sul lato maggiore, quello rivolto a sud, troviamo tutta la zona giorno della casa, mentre, sul lato minore che si sviluppa su due piani abbiamo sia la zona notte che quella di servizio. Grande importanza ricopre il tema della linda, che diventa elemento architettonico importante sia dal punto di vista funzionale che estetico. Se infatti dalla parte nord è un nastro che si sviluppa per tutta la lunghezza del prospetto e che si lega alla pensilina d’ingresso, dalla parte opposta, quella sud, diventa vero e proprio schermo dai caldi raggi solari. Linda che poi trova uno sviluppo estremo in altri due punti: sul lato ovest diventa un pergolato che permette di godere del paesaggio, protetti da un lato dalla muro della casa e dall’altro da un terrapieno, sul lato sud, davanti alla stanza padronale, diventa copertura della grande terrazza che si protende verso il paesaggio. Incassati nel rivestimento in legno della linda, una serie di faretti posizionati ad hoc, conferiscono di sera una scansione ritmica delle facciate.
Lo spazio architettonico esterno è arricchito e completato dalla presenza di una piscina a sfioro che si pone dinnanzi al grande prospetto sud ampiamente vetrato. Attraverso la superficie riflettente dell’acqua, si creano giochi di rimandi e riflessioni potenzialmente infiniti, che estendono verticalmente la forte orizzontalità dell’edificio. Dato l’andamento degradante del terreno il piano interrato è parzialmente scoperto e si affaccia anch’esso verso sud. Per accedere a tale spazio si può utilizzare sia la scala interna ma anche una esterna che si sviluppa lungo il muro della piscina. Muro della piscina che risulta “lavato” da un velo d’acqua per tutto il suo sviluppo, che gli conferisce riflessi e aspetto unico. Se esternamente la presenza della copertura a falde viene dissimulata dell’importanza della linda, internamente troviamo una successione di travi in legno bianche che danno “respiro allo spazio”. Tale copertura a vista la troviamo nella cucina e nel grande soggiorno. La cucina, che si frappone tra la zona d’ingresso e il soggiorno, presenta oltre alla grande apertura verso l’esterno, anche due ampie porte vetrate con telaio in ferro, poste in asse tra loro lungo la facciata. Tale accorgimento fa sì che, ponendosi a ridosso del serramento, si possa con uno sguardo “abbracciare” tutta la casa. L’ingresso oltre a diventare vero e proprio “cannocchiale” verso il paesaggio, permette di accedere alla zona notte. Zona notte che è caratterizzata da un volume rivestito in legno di compensato marino di Okumé, lavato verticalmente dalla gole di luce in sommità che esaltano la materialità della boiserie. Dietro alla boiserie si nascondono sia armadi che porte, che permettono di accedere alle zone più private della casa. L’accostamento dei materiali, la “modulazione” della luce, i tagli vetrati volti ad incorniciare il paesaggio, le mascherature e la disposizione spaziale degli ambienti evidenziano l’attenzione ai particolari, sia dal punto di vista architettonico ma anche percettivo.
ENRICO FRANZOLINI ARCHITETTURA E DESIGN
Architetto, compie gli studi universitari a Firenze e Venezia dove si laurea nel 1979. La passione e le ricerche artistiche giovanili si concretizzano in numerose partecipazioni ad esposizioni collettive e personali, a partire da una presenza alla Biennale del 1972, nella sezione arti decorative. Parallelamente alla ricerca artistica si sviluppa il suo impegno nei campi dell’architettura e del disegno industriale. Il suo studio, aperto ad Udine nel 1981, affronta temi progettuali molto differenti per scala ed oggetto ma connotati da un metodo e da una coerenza stilistica riconoscibili. Numerosi sono i progetti di architettura realizzati, pubblicati e segnalati. Nell’ambito del disegno industriale ha avuto modo di collaborare negli anni con alcune delle più prestigiose aziende nel settore del mobile quali Alias, Cappellini, Foscarini, Knoll International, Moroso.